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Cosa abbiamo imparato da oltre 1000 revisioni di codice startup: approcci non convenzionali all’ottimizzazione

by Federica Violante

Negli ultimi anni, il mondo delle startup è stato un vero laboratorio di sperimentazioni, dove insieme a successi e fallimenti abbiamo imparato molto su come scrivere, revisionare e migliorare il codice. Con oltre 1000 revisioni di codice all’attivo, possiamo dire di aver accumulato una vera e propria saggezza “da campo”: strategie della vecchia scuola, sì, ma anche tantissime idee disruptive, approcci fuori dagli schemi e tecniche che sfidano le pratiche più convenzionali. Questo percorso ci ha insegnato che per innovare bisogna spesso uscire dalla propria comfort zone, sperimentare un po’ di più e rimettere in discussione le nostre abitudini di sviluppo.

Se sei uno sviluppatore, un team leader o semplicemente ti interessa capire come si possa spingere il limite dell’efficienza, questo articolo vuole essere una guida ispirazionale: ti racconterò le lezioni più interessanti che abbiamo imparato, le pratiche più strane ma efficaci e i trucchi che ci hanno permesso di migliorare non solo il codice, ma anche la nostra cultura di lavoro, la collaborazione e la capacità di innovare.

Le pratiche più strane ma efficaci che abbiamo adottato dopo migliaia di revisioni: come approcci non convenzionali stanno rivoluzionando il modo di scrivere e ottimizzare codice in ambiti startup

Quando si parla di ottimizzazione del codice, spesso si pensa a strumenti tradizionali come static code analysis, refactoring strutturali o test unitari stringenti. Tuttavia, nel nostro percorso abbiamo scoperto che spesso, le soluzioni più efficaci sono quelle che vengono da approcci meno ortodossi, quasi “fuori dal coro”. Ecco alcuni esempi concreti di pratiche che, a prima vista, sembrano un po’ pazze ma che si sono rivelate geniali:

1. Revisione a tema – il “focus creato dall’assurdo”

Invece di fare revisioni lineari o segmentate su parti specifiche del codice, abbiamo iniziato ad assegnare ai revisori un “tema” particolare (ad esempio: “ottimizzare la gestione delle API” o “pulizia del codice legacy”) e chiedere loro di cercare errori o incongruenze solo in quei filoni. Questo metodo stimola il pensiero laterale e spesso porta a scoperte inattese, perché i revisori si concentrano su un aspetto specifico ma analizzano tutto il codice da quella prospettiva.

2. La “sessione di reverse-engineering”

Uno dei metodi più bizzarri ma efficaci è stato quello di prendere una funzione complessa e cercare di “ricostruirne il funzionamento” prima di distribuirla ai revisori. In pratica, si chiede di spiegare a voce o su carta cosa dovrebbe fare una certa porzione di codice, senza vederne l’implementazione, e poi si confrontano le spiegazioni con il codice stesso. Questo approccio mette in luce molte incongruenze logiche e aiuta a migliorare la chiarezza e la leggibilità.

3. Le revisioni a catena con feedback immediato

Abbiamo sperimentato con revisioni iterative molto rapide, in stile “flash”, dove ogni revisore lascia un commento e la modifica successiva deve rispondere caso per caso, come in un gioco di ping-pong. Questo rompe le logiche del commento a consumo e stimola risposte più rapide e precise, insieme a un miglioramento continuo del codice senza appesantire il processo.

4. Approccio “Mockup code” o “Codice da sceneggiatura”

Abbiamo coinvolto membri del team a riscrivere funzioni o moduli in modo completamente diverso, come se stessero scrivendo una sceneggiatura, cercando di fare il codice più narrativo possibile. La differenza? In questa modalità si cerca di eliminare ogni ambiguità o complessità nascosta, trasformando il codice in una sorta di racconto facilmente comprensibile anche senza approfondimenti.

5. Approccio “Code Detox”

Prima di fare revisione, organizziamo sessioni di “pulizia” del codice in cui si sceglie casualmente qualche funzione e la si rimuove, ristruttura o riscrive senza pensarci troppo, lasciando solo i pezzi essenziali. Questo esercizio, un po’ come una depurazione, ci aiuta a individuare parti superflue o troppo complicate e a capirne il reale valore.

Come gli approcci non convenzionali stanno rivoluzionando il nostro modo di lavorare

Questi metodi, che a prima vista potrebbero sembrare poco ortodossi, condividono un obiettivo fondamentale: stimolare il pensiero creativo e il coinvolgimento del team, rompendo schemi mentali fissi e favorendo nuove prospettive di miglioramento. Ma non solo: questi approcci ci hanno aiutato anche a:

  • Ridurre il debito tecnico: con sessioni di “code detox” e revisioni a tema, siamo riusciti a schiarire il codice e a eliminare refusi e cattive pratiche accumulate nel tempo.
  • Migliorare la comunicazione e la collaborazione: le revisioni a catena e l’approccio narrativo hanno rafforzato il dialogo tra team, abbattendo le barriere tra sviluppatori e aumentando il senso di responsabilità condivisa.
  • Aumentare la qualità del codice: i metodi innovativi ci hanno portato a pensare fuori dagli schemi, scoprendo bug nascosti o problemi di design che normalmente avremmo ignorato.
  • Stimolare l’innovazione: uscire dalla propria zona di comfort e adottare strategie fuori dagli schemi favorisce la creatività, elemento indispensabile in un contesto startup dove bisogna innovare sempre.

In conclusione: perché uscire dagli schemi è fondamentale

Abbiamo imparato che, anche nel mondo rapido e competitivo delle startup, la perseveranza e la disciplina sono fondamentali, ma altrettanto importante è l’elasticità mentale. La vera forza sta nel saper sperimentare, nell’osare con approcci mai provati e nel sapersi adattare velocemente ai nuovi scenari.

Quindi, se volete portare il vostro sviluppo a un livello superiore, non abbiate paura di essere un po’ folli. Provate uno di questi approcci non convenzionali, divertitevi a reinventare il vostro modo di revisionare e ottimizzare il codice: potreste sorprendervi di quanto possa cambiare la vostra prospettiva, e con essa, la qualità del vostro prodotto.

Ricordate: l’innovazione nasce spesso dall’uscire dagli schemi. Buona sperimentazione!

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